Ainda Sófia
Da blogosfera vão-nos chegando relatos das odisseias em redor das tentativas de viagem para o Conselho.
Destaco duas.
1. Dos franceses
Grosse déception by chourka on Friday, November 23, 2007 at 12:42Les militants de Paris sont extrêmement déçus de n'avoir pas pu participer au Conseil du PSE en raison des mauvaises conditions climatiques qui nous ont empêché d'atteindre Sofia.Pourtant, nous étions très motivés ! Pourtant, nous avions pris de nombreux documents pour présenter le travail réalisé dans la capitale française pour promouvoir le PSE en tant que parti de militants, mais aussi pour aider à la réflexion des délégués sur les 4 thèmes du Manifeste 2009.Après plus de 24 heures passées entre les aéroports de Bucarest et de Rome, c'est le coeur gros que nous avons dû nous résigner à rentrer en France.
2. Dos Italianos
Chiuso per nebbiaCerto che Castagnetti è una potenza…! Aeroporto di Sofia chiuso per nebbia da ieri sera. Metà delle delegazioni al Consiglio del PSE bloccate negli aeroporti di partenza, compresi i francesi, Schulz e Papandreou. Ed ovviamente noi… Veltroni, che sarebbe arrivato oggi da Madrid, dirottato a Roma. Fassino proverà ad arrivarci domattina da Atene. Io e la Lanzillotta ripiegheremo su una chiacchierata sul Titolo V nel suo ufficio, tanto per non avere la sensazione di una giornata persa. Di perso, per me, c’è più di una giornata.
Innanzitutto, una quantità eccessiva (quasi insostenibile) di energia. Sono giorni che salto da un incontro all’altro, col mio bravo blocco degli appunti, e col cellulare che sembra un centralino, per parlare con tutti quelli con cui è bene che parli - per capire, ascoltare, prendere le misure, entrare in questo mondo “istituzionale” cercando di non fare il classico elefante nella cristalleria. E ieri la mia giornata era stata simile alle altre: qualche incontro, tante cose da leggere, tante telefonate, poi la presentazione del simbolo (a me piace. E’ semplice e nazional-popolare quanto basta). Tanto che, commentavo in ufficio prima di partire, i due giorni a Sofia mi sembravano quasi una vacanza, una piacevole parentesi – mentre fino a poche settimane fa mi sarebbe sembrato un momento di iperlavoro. Ecco, con questo spirito sono salita ieri sera sul volo per Sofia.
Partito in orario, atterrato verso le 23.00 a Bucarest perchè l’aeroporto di Sofia era chiuso per nebbia. Lì abbiamo fatto rifornimento di carburante, e siamo ripartiti per Fiumicino. La motivazione ufficiale è stata che non c’erano alberghi disponibili, ma essendo un volo di italiani il dubbio di una ritorsione da parte delle autorità aeroportuali rumene c’è stato… Arrivo a Fiumicino alle 3 del mattino, 8 ore per arrivare alla casella di partenza. A letto alle 4, di nuovo in aeroporto stamattina per tentare di prendere un altro volo – invano. Dire che sono esausta è davvero poco.
In più, sarebbe stato bello esserci. Esattamente un anno fa eravamo al congresso di Porto con una delegazione numerosa, affiatata, vivace e varia. Alcuni di quelli che erano lì, oggi sono nell’esecutivo del Pd. Quest’anno la delegazione non sarebbe stata altrettanto numerosa (è un Consiglio e non un Congresso) ma sarebbe stata altrettanto affiatata e varia. Sarebbe stata la prima delegazione del PD al PSE, ci sarebbe stato Pistelli e la Lanzillotta insieme a Fassino e Vecchi. (Non ci sarebbe stato Mussi…). Veltroni avrebbe parlato nella plenaria di domani mattina, prima delle conclusioni di Rasmussen, e poi avrebbe partecipato al pranzo dei leader. Sarebbe stato bello, importante. Non sarebbe stato un passaggio formale, questo è corretto dirlo, perchè il partito membro del PSE in assenza di una modifica della membership sono i DS, he da un punto di vista propriamente formale esistono ancora. Ma è altrettanto corretto dire che la soggettività politica, anche rispetto alle famiglie europee, è passata pienamente al PD. Per questo abbiamo pensato che la presenza del PD tra i partiti membri sarebbe stato un atto politico indispensabile. Non un dato di fatto per scavalcare una discussione interna (che dovremo fare, e che resta aperta), ma un segnale di coerenza sia a chi ha votato il 14 ottobre (e che non capirebbe il persistere dei “vecchi” partiti accanto al nuovo) sia ai nostri interlocutori in Europa. Che siano del PSE o del PDE.E invece la nebbia ha fatto slittare tutto. (Ma sarà stato Castagnetti, o piuttosto Mussi...?)
Da blogosfera vão-nos chegando relatos das odisseias em redor das tentativas de viagem para o Conselho.
Destaco duas.
1. Dos franceses
Grosse déception by chourka on Friday, November 23, 2007 at 12:42Les militants de Paris sont extrêmement déçus de n'avoir pas pu participer au Conseil du PSE en raison des mauvaises conditions climatiques qui nous ont empêché d'atteindre Sofia.Pourtant, nous étions très motivés ! Pourtant, nous avions pris de nombreux documents pour présenter le travail réalisé dans la capitale française pour promouvoir le PSE en tant que parti de militants, mais aussi pour aider à la réflexion des délégués sur les 4 thèmes du Manifeste 2009.Après plus de 24 heures passées entre les aéroports de Bucarest et de Rome, c'est le coeur gros que nous avons dû nous résigner à rentrer en France.
2. Dos Italianos
Chiuso per nebbiaCerto che Castagnetti è una potenza…! Aeroporto di Sofia chiuso per nebbia da ieri sera. Metà delle delegazioni al Consiglio del PSE bloccate negli aeroporti di partenza, compresi i francesi, Schulz e Papandreou. Ed ovviamente noi… Veltroni, che sarebbe arrivato oggi da Madrid, dirottato a Roma. Fassino proverà ad arrivarci domattina da Atene. Io e la Lanzillotta ripiegheremo su una chiacchierata sul Titolo V nel suo ufficio, tanto per non avere la sensazione di una giornata persa. Di perso, per me, c’è più di una giornata.
Innanzitutto, una quantità eccessiva (quasi insostenibile) di energia. Sono giorni che salto da un incontro all’altro, col mio bravo blocco degli appunti, e col cellulare che sembra un centralino, per parlare con tutti quelli con cui è bene che parli - per capire, ascoltare, prendere le misure, entrare in questo mondo “istituzionale” cercando di non fare il classico elefante nella cristalleria. E ieri la mia giornata era stata simile alle altre: qualche incontro, tante cose da leggere, tante telefonate, poi la presentazione del simbolo (a me piace. E’ semplice e nazional-popolare quanto basta). Tanto che, commentavo in ufficio prima di partire, i due giorni a Sofia mi sembravano quasi una vacanza, una piacevole parentesi – mentre fino a poche settimane fa mi sarebbe sembrato un momento di iperlavoro. Ecco, con questo spirito sono salita ieri sera sul volo per Sofia.
Partito in orario, atterrato verso le 23.00 a Bucarest perchè l’aeroporto di Sofia era chiuso per nebbia. Lì abbiamo fatto rifornimento di carburante, e siamo ripartiti per Fiumicino. La motivazione ufficiale è stata che non c’erano alberghi disponibili, ma essendo un volo di italiani il dubbio di una ritorsione da parte delle autorità aeroportuali rumene c’è stato… Arrivo a Fiumicino alle 3 del mattino, 8 ore per arrivare alla casella di partenza. A letto alle 4, di nuovo in aeroporto stamattina per tentare di prendere un altro volo – invano. Dire che sono esausta è davvero poco.
In più, sarebbe stato bello esserci. Esattamente un anno fa eravamo al congresso di Porto con una delegazione numerosa, affiatata, vivace e varia. Alcuni di quelli che erano lì, oggi sono nell’esecutivo del Pd. Quest’anno la delegazione non sarebbe stata altrettanto numerosa (è un Consiglio e non un Congresso) ma sarebbe stata altrettanto affiatata e varia. Sarebbe stata la prima delegazione del PD al PSE, ci sarebbe stato Pistelli e la Lanzillotta insieme a Fassino e Vecchi. (Non ci sarebbe stato Mussi…). Veltroni avrebbe parlato nella plenaria di domani mattina, prima delle conclusioni di Rasmussen, e poi avrebbe partecipato al pranzo dei leader. Sarebbe stato bello, importante. Non sarebbe stato un passaggio formale, questo è corretto dirlo, perchè il partito membro del PSE in assenza di una modifica della membership sono i DS, he da un punto di vista propriamente formale esistono ancora. Ma è altrettanto corretto dire che la soggettività politica, anche rispetto alle famiglie europee, è passata pienamente al PD. Per questo abbiamo pensato che la presenza del PD tra i partiti membri sarebbe stato un atto politico indispensabile. Non un dato di fatto per scavalcare una discussione interna (che dovremo fare, e che resta aperta), ma un segnale di coerenza sia a chi ha votato il 14 ottobre (e che non capirebbe il persistere dei “vecchi” partiti accanto al nuovo) sia ai nostri interlocutori in Europa. Che siano del PSE o del PDE.E invece la nebbia ha fatto slittare tutto. (Ma sarà stato Castagnetti, o piuttosto Mussi...?)
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